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UNA RIFORMA CHE PROIETTA IL FRIULI VENEZIA GIULIA NEL FUTURO
UDINE – “In questa legge c’è un sguardo avanzato, che ci ricorda che la persona è unica, e ha bisogno di tutto per vivere, ha bisogno di un progetto di vita. Questa legge deve essere un punto di partenza, un modello anche a livello nazionale”. Lo ha detto il Ministro per le disabilità Alessandra Locatelli intervenendo al convegno “La riforma del sistema dei servizi e degli interventi a favore delle persone con disabilità nella regione Friuli Venezia Giulia”, organizzato dalla Consulta regionale delle associazioni delle persone con disabilità e delle loro famiglie in collaborazione con la Regione nell’auditorium della Biblioteca Rizzi dell’Università di Udine. Un’occasione straordinaria di analizzare e approfondire i contenuti e lo spirito della nuova legge regionale 16 del novembre 2022, che è stata seguita da una sala esaurita in ogni ordine di posto (ben 400 erano state le richieste di accredito) e da oltre 650 persone collegate per la diretta streaming.
Nel suo intervento conclusivo il Ministro Locatelli ha sottolineato come il Friuli Venezia Giulia sia regione “importante dal punto di vista dell’innovazione”, e si è detta colpita dal modello proposto dalla Consulta regionale, “un esempio di sussidiarietà orizzontale come metodo di buon governo”, ha detto. Il Ministro ha anche auspicato che in futuro si possa arrivare ad un testo unico nazionale in grado di raccogliere tutte le norme regionali, e ha ribadito la necessità di “investire nel futuro”, con un salto di qualità dal punto di vista culturale. “Dobbiamo pensare che quando facciamo qualcosa, in qualsiasi campo o settore sia, lo dobbiamo fare per tutti, accessibile e pensato per tutti”, ha detto. E a proposito di un punto di vista nazionale su quanto è stato fatto e si sta facendo in Friuli Venezia Giulia, significative le parole del presidente nazionale dell’Anffas Roberto Speziale, che ha detto che “la nuova legge porta questa regione in posizione di assoluta avanguardia in tema di legislazione sulla disabilità”.
Ma tantissimi sono stati gli interventi, istituzionali o tecnici, che hanno animato il convegno. A partire dalle riflessioni del presidente della Consulta regionale Mario Brancati, che ha ricordato con orgoglio che proprio la Consulta è stata protagonista attiva del percorso che ha portato alla riforma, ringraziando in tal senso la Regione per l’approccio condiviso. “Nella piena attuazione del nostro motto “Nulla su di noi senza di noi”, ha detto Brancati, rilanciando ora la sfida più importante: quella di lavorare perché i decreti attuativi non tradiscano le intenzioni e gli obiettivi della legge. “Questo è un esempio di legge collettiva, per la quale devo ringraziare tutti coloro che vi hanno lavorato – ha spiegato invece il presidente della Regione Massimiliano Fedriga -. Questa norma è stata scritta per dare risposte alle persone, guarda alla persona rispetto alle sue aspettative e al suo profilo umano, senza più approcci standard generalizzati. Ora anche i decreti attuativi devono essere scritti così, ma intanto sono orgoglioso che la Regione Friuli Venezia Giulia sia antesignana di questo modello e di questa prospettiva che hanno a che fare innanzitutto con la democrazia”. Lo stesso orgoglio espresso anche dal vicepresidente e assessore a Salute, Politiche sociali e Disabilità Riccardo Riccardi: “È stata una lunga e difficile battaglia culturale, c’è ancora tanta strada da percorrere ma la strada è tracciata e questa legge segna un passaggio definitivo da una visione assistenzialistica a un paradigma che riconosce diritti e peculiarità di ogni singola persona”. Riccardi ha anche ripercorso a Udine i passaggi significativi e il metodo che hanno portato alla costruzione e all’approvazione della legge regionale 16/2022. Una condivisione con il territorio fatta di ben 35 incontri con i portatori d’interesse, e 60 versioni della norma per arrivare al testo definitivo.
Nella parte più prettamente tecnica dei lavori, coordinati dal vicepresidente della Consulta Maurizio Pessato, il garante regionale dei diritti della persona Paolo Pittaro ha analizzato ad esempio il percorso logico e giuridico che caratterizza la legge, giudicata in termini estremamente positivi, mentre il presidente di Anci Fvg Dorino Favot ha assicurato che i Comuni si sentono profondamente coinvolti in questa riforma. Ancora, particolarmente interessante il quadro della situazione fornito da Fabiano Paio dell’Ufficio Scolastico regionale, che ha parlato di un mondo della scuola positivamente colpito dai contenuti della riforma (che punta molto sulla collaborazione tra tutti i soggetti che hanno competenza sul tema della disabilità), ma al tempo stesso deve fronteggiare un’evoluzione sempre più complessa. Lo dicono i numeri: sono 4899 ad oggi, il 3,6% della popolazione scolastica, gli studenti con disabilità iscritti nelle scuole statali del Friuli Venezia Giulia. Un numero in forte crescita se pensiamo che erano 2541 nel 2009. A fronte di questo dato, in costante crescita sono i posti di docenza di sostegno attivati, 3068 nell’anno scolastico in corso. Una parte significativa di questi insegnanti non ha però la specializzazione nel sostegno.
Per ciò che concerne i gestori dei servizi sociosanitari, sono intervenuti il direttore sociosanitario dell’Azienda sanitaria Friuli Occidentale Carlo Francescutti (che ha richiamato tra le altre cose la necessità di garantire e facilitare l’accesso alle cure delle persone con disabilità, e di puntare su differenziazione di servizi e specializzazione), e il dirigente dell’Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale Simone Zorzi, che ha spiegato che “la legge ci dà un’occasione di creare un modello omogeneo sul territorio regionale, per intercettare le reali istanze delle persone con disabilità”. Ancora, la dirigente del Settore Welfare del Comune di Gorizia Maura Clementi ha auspicato che con i regolamenti attuativi della legge si concretizzi una “visione di sistema delle risposte”, e ha anche parlato della crescente difficoltà a reperire figure professionali formate. Il presidente di Confcooperative – Federsolidarietà Fvg (che interveniva anche a nome di Aci Sociali Fvg) ha infine invitato tutti, e le istituzioni in primis evidentemente, a provvedere in tempi brevi a licenziare i decreti attuativi, assicurando la disponibilità al dialogo e alla collaborazione del mondo della cooperazione sociale.
La stessa disponibilità che ha ribadito, per bocca del presidente Mario Brancati, la Consulta regionale: perché ora che c’è la legge, ed è un salto nel futuro per il Friuli Venezia Giulia, la nuova sfida è far si che nel concreto la sua applicazione risponda alle enormi potenzialità espresse sulla carta. E la Consulta lavorerà e vigilerà per questo.