Se il 2021, a livello generale e regionale, dovrà essere soprattutto l’anno della tanto attesa riforma della legge 41, sono principalmente tre le criticità da affrontare e risolvere quanto prima per il mondo della disabilità friulana secondo Ernestina Tam, che nella giunta della Consulta regionale delle persone con disabilità e delle loro famiglie rappresenta in particolare la provincia di Udine. E queste criticità sono connesse ai servizi di riabilitazione delle persone disabili, a quelli residenziali e, più in generale, alla qualità dell’assistenza. “Non c’è dubbio che la riabilitazione necessiti di un complessivo potenziamento – spiega Tam -, e mi riferisco in particolare, anche se non solo, alla fascia adulta della popolazione. Spesso si parla della riabilitazione delle persone vittime di malattia, infortuni o incidenti, ma si considera di meno invece il mondo della disabilità infantile, che non ha bisogno di una riabilitazione momentanea, legata ad una contingenza, ma piuttosto di una riabilitazione continua. Non solo. Parlare di disabilità vuol dire parlare di una moltitudine di esigenze e situazioni differenti, e per questo servono strutture dedicate e specializzate, ma anche di figure professionali formate, in grado di seguire al meglio ogni caso”. Anche per ciò che concerne le strutture residenziali, specie le più grandi, secondo Tam c’è bisogno di personale maggiormente specializzato. “Non dobbiamo più affidare le persone con disabilità a operatori o operatrici non sufficientemente competenti, e in tal senso serve lavorare sulla formazione”, dice la componente friulana della giunta della Consulta regionale. Che prosegue: “Ci aspettiamo vengano ampliati e migliorati i servizi residenziali e diurni, per i casi dai medio-gravi in poi. Immaginiamo ad esempio comunità familiari da 10 o anche 15 ospiti, che permettano di ottenere un bilanciamento tra il costo del servizio e i benefici, la qualità del servizio stesso”. Tam è consapevole che il momento attuale, segnato dalla pandemia di Covid 19, sia estremamente critico anche e soprattutto per il sistema sanitario e assistenziale, ma nonostante questo il lavoro in prospettiva futura non deve fermarsi. “Il nostro dovere è sollecitare la pubblica amministrazione e sensibilizzare l’opinione pubblica – dice la presidente territoriale udinese -. Oggi si parla molto e giustamente degli anziani, ma vengono meno considerati i problemi della disabilità. I nostri ragazzi, nelle comunità residenziali, sono protetti al meglio, ma ha senso se continuiamo a lavorare per creare, all’esterno, una comunità inclusiva. Ecco perché, pensando ad esempio alla riforma della legge 41 ma non soltanto, dopo aver ascoltato tanti annunci e promesse abbiamo bisogno di atti concreti, segnali e azioni di rinnovamento”. La Consulta regionale ha buoni rapporti con istituzioni, azienda sanitaria, e mondo dei trasporti, e a proposito del territorio udinese Tam parla di una situazione tutto sommato abbastanza positiva sul fronte delle barriere architettoniche. Ma l’impegno per il 2021 continuerà, soprattutto nel monitoraggio di tutte le situazioni critiche sull’ampio territorio di una provincia, quella friulana, che va dal mare alla montagna, e della qualità dei servizi. “Con il distretto e il territorio che devono rappresentare il vero cuore della riforma sanitaria”, sottolinea Tam.