A prescindere dall’evoluzione della pandemia e dell’emergenza coronavirus, non si dovrà più ripetere quanto successo la scorsa primavera, con gli studenti disabili e le loro famiglie fortemente penalizzati e in qualche caso letteralmente “abbandonati” nei mesi del lockdown. È al tempo stesso l’auspicio ma anche il traguardo concreto a cui punta la Consulta regionale delle associazioni delle persone con disabilità e delle loro famiglie, che nei giorni scorsi ha ricevuto precise rassicurazioni in tal senso dai vertici dell’Ufficio scolastico regionale. Ad incontrare a Trieste la direttrice Daniela Beltrame sono stati il presidente della Consulta Mario Brancati, il suo vice Mauro Morassut. Elena Bulfone e Roberta Zona, referenti regionale e isontina per i rapporti con il mondo della scuola. L’incontro è stato estremamente proficuo, ha commentato il presidente Brancati, stante la disponibilità alla collaborazione da parte dell’Ufficio scolastico che, pur in un momento in cui le criticità da affrontare sono moltissime, ha ben presente quanto delicata sia la posizione degli studenti con disabilità e delle loro famiglie in previsione di un anno scolastico ancora segnato dalla convivenza con il Covid. “Abbiamo concordato che quanto successo in primavera, quando con la didattica a distanza troppi studenti sono stati fortemente penalizzati, e le famiglie si sono sentite quasi abbandonate, non deve ripetersi – spiega Mario Brancati -. Così, ad esempio, ci è stato garantito che in caso di necessità, ad esempio con un nuovo lockdown, verrebbe subito attivato un servizio di istruzione domiciliare personalizzata per gli studenti disabili impossibilitati a seguire le lezioni con la didattica a distanza. E se lo studente proprio non potrà essere raggiunto al suo domicilio, dovranno essere concessi a lui e al suo insegnante di sostegno spazi riservati all’interno delle scuole”. Non solo. Vista la carenza di insegnanti di sostegno adeguatamente specializzati, la Consulta ha proposto – ottenendo l’interesse dell’Ufficio scolastico regionale – di attivare specifici corsi di formazione, mettendo a disposizione le proprie competenze. Intanto la direttrice Beltrame ha anche nominato in ogni direzione territoriale dell’Ufficio scolastico un referente per la disabilità, che si confronterà con le Consulte territoriali sulle criticità locali da risolvere. Insomma, il dialogo è aperto e (questo è l’auspicio) efficace. A tal proposito, attraverso la referente per la scuola Bulfone, la Consulta ha predisposto anche una serie di direttive da sottoporre agli istituti per la gestione dell’attività didattiche ai tempi del Covid tutelando gli studenti con disabilità. “Ad esempio abbiamo chiesto si possano prevedere accessi alla scuola individualizzati, sia nelle modalità che negli orari, per gli studenti con disabilità – dice Elena Bulfone -, e che nella mappatura degli spazi degli istituti si preveda la presenza in aula degli alunni con disabilità insieme al proprio insegnante di sostegno o educatore. Ancora, tra le altre cose, proponiamo di prevedere note con le regole di sicurezza anti-Covid realizzate in linguaggio semplice, per venire incontro alle esigenze di alunni con disabilità intellettiva”. Poi va potenziata la comunicazione con le famiglie, come sottolinea Roberta Zona. “Vale e varrà soprattutto ora che i contatti diretti tra gli insegnanti e i genitori degli alunni verranno a mancare – dice -. Così abbiamo suggerito ad esempio di mantenere aperti canali di confronto quotidiano tra docenti di sostegno, educatori e famiglie sfruttando le tecnologie che abbiamo imparato a conoscere meglio nei mesi del lockdown, o di attivare numero di telefono dedicati. L’approccio è estremamente collaborativo, siamo soddisfatti di questo e monitoreremo l’evoluzione della situazione nelle prossime settimane e nei prossimi mesi”.